Mamaselvae, l’erboristeria 2.0 per la rinascita della cannabis

Scienza, filosofia e anche un pizzico di “magia”: questa è Mamaselvae, azienda spagnola specializzata nella produzione e vendita di prodotti naturali a base di piante e soprattutto di cannabis.

 

Un’avventura imprenditoriale che ha un cuore italiano: il suo fondatore, Fabio Depascale, è originario dell’entroterra pugliese e laureato alla Bocconi di Milano, ma ha sempre viaggiato, anche fuori dall’Italia, fino a stabilirsi in Spagna nel 2016. Si definisce un “bocconiano uscito un po’ strano”, con il pallino per le piante e un diploma in fitoterapia.

Da questo background così particolare nasce nel 2019 Mamaselvae, che non è solo una erboristeria: dietro questo progetto c’è anche la volontà di smontare i pregiudizi e ricostruire la fiducia tra cannabis e società. Se per gli antichi la pianta della canapa era quasi “magica”, oggi le sue proprietà benefiche sulla salute, sulla psiche e persino sull’ambiente sono avvalorate da un numero sempre maggiore di studi scientifici.

 

Fabio Depascale di Mamaselvae

Abbiamo intervistato Fabio Depascale per conoscere meglio Mamaselvae e la sua filosofia, ma anche gli ostacoli e le resistenze socioculturali che ha incontrato lungo questo percorso imprenditoriale.

 

Come è nato il tuo interesse per la cannabis?

«Ho sempre fatto un uso saltuario di cannabis fin da ragazzo, ma ho iniziato a interessarmi sul serio alle sue proprietà e alla sua storia solo dopo un episodio particolare della mia vita.

Nel 2018 ero dipendente in una multinazionale e stavo attraversando una brutta parentesi sul posto di lavoro. Per aiutarmi a superare quel momento, la sanità pubblica spagnola mi offriva solo farmaci ansiolitici e antidepressivi.

Ero un ragazzo di 28 anni che aveva avuto un problema a lavoro e per il sistema sanitario ero un depresso e dovevo drogarmi per stare meglio.

Quel breakdown per me fu una presa di coscienza

 

 

…Cosa è cambiato in quel momento in te?

«Ho capito che dovevo risolvere il mio problema in un altro modo.

Io sono originario di un paesino dell’entroterra pugliese, una zona principalmente agricola: forse è anche per questo che mi sono interessato alle piante e alle proprietà intrinseche della natura.

Anche il mio rapporto con la cannabis, in quel momento, è cambiato: non era più un complemento di arredo, ma una vera e propria stanza di conoscenza. In quel momento ho abbandonato la vita da lavoratore dipendente per provare l’avventura da imprenditore in Spagna.»

 

 

Parlaci del progetto Mamaselvae.  

«Mamaselvae nasce nel 2019. Gli abbiamo dato questo nome che per noi simboleggia l’unione tra il femminile, la mama e il maschile, la selvae. È un progetto piccolo ancora, ma con dei pilastri ben saldi.

I nostri prodotti sono 100% naturali: non creiamo nulla di artificiale, ma combiniamo composti già esistenti in natura. Siamo un’erboristeria 2.0, che vuole dare ai cannabinoidi un ruolo centrale, insieme alle piante più tradizionali come la lavanda, la menta o l’artemisia.»

 

 

Che tipo di prodotti vendete?

«Abbiamo varie tipologie di prodotti: fiori e mix erbali, estratti puri, oli di semi di cannabis, biocosmetici. Abbiamo anche una linea di aromaterapia, che abbina i fitocannabinoidi con i terpeni, composti naturali che conferiscono particolari profumi e gusti alle piante.

Tutti i nostri prodotti hanno una percentuale di THC inferiore allo 0,2%, come da normativa europea, e una parte di principio attivo (CBD e CBDA, ovvero il cannabidiolo e l’acido cannabidiolico), che va dai 100 mg nei cosmetici ai 300 mg, 600 mg o 900 mg negli oli.

Curiamo al massimo la qualità dei prodotti e l’estetica delle confezioni per trasmettere sicurezza e fiducia al consumatore.»

 

 

Perché usare prodotti a base di cannabis?

«Nel nostro organismo esiste una struttura recettoriale, il sistema endocannabinoide, disegnata apposta per catturare i cannabinoidi, un principio attivo che in natura è presente solo nella cannabis.

Il sistema endocannabinoide è un regolatore universale dell’omeostasi, cioè dell’equilibrio di tutti i microsistemi che compongono il corpo umano e delle sue difese immunologiche: ha un valore che a mio parere va quasi al di là della scienza, è quasi magico

 

 

Ma ha anche un fondamento scientifico…

«Certamente. La medicina naturale è un tipo di conoscenza antica, che sconfina nella mistica e nella filosofia, ma oggi è sostenuta anche da inconfutabili prove scientifiche.

Sulle proprietà terapeutiche della cannabis ci sono circa 30.000 studi su PubMed (ndr una banca dati biomedica), che provano l’efficacia dei cannabinoidi contro le cellule tumorali o le malattie autoimmuni.

Purtroppo però c’è ancora molta resistenza nella società e persino nella comunità dei medici, soprattutto in alcuni paesi.»

 

 

Tra questi paesi c’è anche l’Italia?

«In Italia c’è ancora molta strada da fare, soprattutto sul fronte socio-culturale, ma anche nel resto d’Europa. I paesi più liberi da questo punto di vista sono  Stati Uniti, Canada, Argentina.

L’Italia paradossalmente è uno dei maggiori consumatori pro capite di cannabis illegale. Eppure, bere è socialmente accettato, fumare no.»

 

 

E in Spagna?

«La Spagna ha una struttura normativa particolare che la rende il paese più libero in Europa. Qui infatti è possibile coltivare fino a tre piantine di canapa ad uso personale. Questo ha portato alla nascita, su tutto il territorio nazionale, di associazioni cannabiche, i cosiddetti coffee shop, dove ogni membro può autorizzare la coltivazione di cannabis per sé e acquistarne poi i frutti.

Gli spagnoli hanno un rapporto diverso con la cannabis, sono mediamente più informati e la ricercano anche a fini terapeutici.»

 

 

Quanto è importante informare le persone?

«È fondamentale. Noi abbiamo iniziato una collaborazione con una scuola no profit di Barcellona che si occupa di fitoterapia e organizziamo corsi e workshop certificati dall’Associazione Naturale di Bioterapia e Medicina Alternativa Spagnola.

Le persone, soprattutto i giovani, imparano a conoscere meglio se stessi: capire come funziona  il proprio organismo aiuta a ottenere risultati reali. Spesso l’abuso di farmaci non è la soluzione ai propri problemi e/o disturbi personali.»

 

 

Quindi i prodotti naturali sono la soluzione?

«Possono esserlo. Naturalmente il processo è più lento: non c’è l’effetto ibuprofene della medicina chimica, che guarisce solo il sintomo, ma bisogna fare un lavoro profondo di eradicazione del disequilibrio che è alla base del malessere ed è diverso per ciascuno di noi.

Da questo punto di vista la medicina naturale rimette il paziente al centro dell’approccio terapeutico.

I cannabinoidi poi hanno uno spettro medicinale potenzialmente infinito perché sono adattogeni, cioè si adattano alla situazione di stress specifica della persona.»

 

 

Puoi farci qualche esempio?

«Possono essere efficaci contro tutte le malattie derivate dello stress, molte malattie autoimmuni, artrosi, dolori ossei, dolori cronici, varie malattie della pelle come la psoriasi.

Aiutano anche a superare la dipendenza da nicotina o da farmaci oppioidi e sono in grado di distruggere le cellule tumorali.

Tante gente si avvicina alla cannabis e ai rimedi naturali perché i farmaci non fanno più effetto o perché delusa dalla medicina occidentale, come il sottoscritto. Per loro, per tutti i reietti del sistema sanitario tradizionale, vale la pena insistere e continuare a investire tempo ed energia in questo progetto.»

 

 

La tua azienda ha un motto: “curo ergo sum”. Puoi commentarlo?

«È una manipolazione del cogito ergo sum di Cartesio, penso, quindi sono. Noi lo abbiamo modificato in curo ergo sum: significa che io mi prendo cura degli altri, dell’armonia con la natura e con me stesso, e quindi sono. Non è più l’essere pensante, ma è l’essere facente.»

 

 

Come vedi il futuro di Mamaselvae?

«Non è un percorso facile, anche solo per vendere i prodotti in un negozio di erboristeria o cosmetica bisogna spiegare tante cose.

Il processo sarà lento, ma noi vediamo le persone, le loro esperienze che sono sorprendenti.

Per questo continueremo a fare il nostro lavoro con allegria e con la speranza che in un futuro i cannabinoidi saranno veramente in casa di tutti, nella borsa di tutti, che ci sarà il mattone di canapa nelle case di tutti e che gli sportelli delle macchine saranno in fibra di canapa.

Sogniamo un futuro in cui  la cannabis ritorni al servizio delle persone e dell’ambiente, e siamo fieri come Mamaselvae di dare il nostro piccolo contributo

 

 

 

Cover Photo by Fabian Møller on Unsplash 

 

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