Cosa è la Cannabis?

La Cannabis, classificata da Linneo nel 1753, o Canapa è un genere di piante angiosperme, che hanno i semi contenuti dentro la cavità del frutto, della famiglia delle Cannabaceae

Secondo alcuni comprende un’unica specie, la Cannabis sativa, la pianta storicamente più diffusa in occidente. A sua volta la Sativa comprende diverse varietà e sottospecie; secondo altri invece si distinguono in tre specie, C. sativa, C. indica e C. ruderalis.

Forse originaria della Siberia meridionale, cominciò presto a diffondersi in Asia centrale divenendo sacra per le popolazioni della valle dell’indo, e poi raggiunse Europa continentale e l’oriente.

Nelle Americhe è generalmente accettata l’ipotesi secondo cui la canapa sia giunta dopo Colombo, ma non mancano esempi di resti di foglie di canapa negli stomaci di mummie, antecedenti alla scoperta dell’America, analizzati da scienziati.

Fin dall’antichità la canapa è stata utile all’uomo per la produzione di corde, oli, tele e carta da scrittura. Negli anni ‘20 del 900 ci fu un vero e proprio linciaggio mediatico per screditare la canapa e per utilizzare prodotti derivati dalle big companies del petrolio. 

Cannabis

La Canapa è una pianta erbacea a ciclo annuale la cui altezza varia tra 1,5 e 6 metri. Presenta una lunga radice a “fittone” e un fusto, eretto o ramificato, con escrescenze resinose, angolate, a volte cave, specialmente al di sopra del primo paio di foglie. Le foglie racchiudono le escrescenze dove risiedono i pollini, i semi, ed il fiore.

Il periodo di fioritura varia molto a seconda delle specie: piante di Cannabis sativa, originarie della fascia equatoriale, tendono ad avere una fioritura molto duratura, fino a 14-16 settimane, mentre varietà di Cannabis indica, che ha origine nella fascia temperata, richiedono circa 8-10 settimane. 

Il contenuto di metaboliti nelle piante di Canapa da origine a due sottogruppi o chemiotipi a seconda dell’enzima preposto nella biosintesi dei cannabinoidi. Si distingue il chemiotipo CBD, che contraddistingue la canapa destinata a usi agroindustriali e terapeutici e il chemiotipo THC, che è destinato a produrre infiorescenze e medicamenti. 

CBD, HASHISH E MARIJUANA

Come sostanza psicoattiva vengono usate solo alcune parti della canapa, prevalentemente i fiori femminili (marijuana) e la loro resina (hashish) fumati, inalati o ingeriti. Il principale agente psicoattivo della cannabis è il THC

I preparati psicoattivi derivati dalla Canapa, quindi, come l’hashish e la marijuana sono costituiti dalla resina e dalle infiorescenze femminili ottenute dal genotipo THC.

cbd

Il CBD invece è l’acronimo di cannabidiolo, uno dei tanti metaboliti presenti nella Cannabis. A differenza del genotipo THC, il cannabidiolo non è psicoattivo ma ha proprietà rilassanti, antinfiammatorie e antidolorifiche, tanto da suscitare sempre maggiore interesse sia da parte della comunità scientifica sia dei consumatori che lo scelgono per le sue proprietà.

Proprietà Farmacologiche

Al di là delle controversie sull’uso della canapa come stupefacente, va considerato che essa è stata per migliaia di anni un’importantissima pianta medicinale, fino all’avvento del proibizionismo della cannabis ad inizio 900. 

A ogni modo negli ultimi decenni si è accumulato un certo volume di ricerche sulle attività farmacologiche della cannabis e sulle sue possibili applicazioni.

  • Antinfiammatorio e antidolorifico: la canapa ed il suo derivato non psicoattivo, il cbd, può alleviare il dolore e la rigidità, in particolare anche quei dolori o stati di rigidità muscolare che derivano da malattie croniche. Ciò è dovuto al suo potere antinfiammatorio e analgesico.
  • Contro stress e ansia: può essere anche usata nel trattamento del disturbo post traumatico da stress, in caso di ansia o attacchi di panico o semplicemente come rilassante.
  • Contro le dipendenze: sembra che l’uso di CBD possa aiutare le persone a smettere di fumare e liberarsi da altre dipendenze. Si è notato come questo principio attivo agisca in maniera benefica sui sintomi sperimentati da pazienti con disturbi dovuti all’uso di sostanze tra cui ansia, disturbi dell’umore, dolori e insonnia. Si tratta di risultati preliminari che però suggeriscono come il CBD potrebbe essere utilizzato per evitare o ridurre questi sintomi. 

Contro l’epilessia: Ulteriori studi stanno dimostrando che il Cbd possa avere un ruolo di primaria importanza nel trattamento dell’epilessia e dei disturbi neuropsichiatrici. Sembra infatti vantare proprietà anti-convulsive collegate ad un basso rischio di effetti collaterali per le persone che soffrono di attacchi epilettici.

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