La storia dell’Hashish

La storia dell’Hashish è arcana; infatti poche sono le fonti attendibili e certe su cui poterci basare e su cui poter costruire la sua storia; ma, se le confrontiamo con i dati scientifici sulla Canapa, la pianta da cui si ricava l’hashish, allora forse tutto diventa più chiaro per la nostra comprensione e per la nostra ricerca.

Storia Primitiva

La Canapa, fa la sua apparizione nel Miocene. Grazie ai più recenti studi ed alle più recenti osservazioni dei pollini e dei fossili vegetali, possiamo stabilire sicuramente l’origine Euroasiatica della pianta. Dalla zona Euroasiatica si è diffusa poi alle sue estremità: Europa Continentale e zona Asiatica come Cina e Giappone.

Successivamente, con la comparsa dell’uomo, troviamo fonti che ne attestano la presenza sia in natura che in ambito agricolo, quindi come coltivazione e lavorazione.

L’uomo cacciatore-raccoglitore, venne a conoscenza di questa pianta e delle sue proprietà psicoattive medicinali ed eduli (i semi); ed anche come fonte manifatturiera (come cordame o fibra tessile). Individuare le origini cronologiche e geografiche di questa fase è un compito assai arduo, considerato che nulla esclude che la scoperta della Cannabis possa essersi verificata in differenti momenti e luoghi del lungo percorso evolutivo umano. 

L’ipotesi di un’origine multiregionale dell’impiego della canapa è stata recentemente riproposta e vedrebbe almeno due luoghi d’origine: l’Europa e l’Asia orientale.

Origini dell’Hashish

Il Nome Hashish deriva dall’arabo “erba”. 

Arcano è anche l’origine del suo uso ricreativo data la difficoltà a recepire testimonianze attendibili e certe. 

Gli storici comunque sono concordi ad attestare il suo uso nel X secolo nelle regioni Mediorientali e nella Penisola Arabica. Già qui vi si interrogava sulle strane usanze e sui racconti mistici che erano legati al suo uso nelle popolazioni locali. Nel libro “Le Mille e una notte”, celebre raccolta di racconti orali orientali, vi è spesso citato l’uso ricreativo della cannabis e vi è dedicata addirittura una novella. 

Storia dell'Hashish

Tra storia e mito si inserisce invece il racconto dello Sceicco Haidar (XII – XIII). Tra i suoi seguaci veniva consumato largamente hashish tanto che questa pratica si estese anche alle popolazioni ed, addirittura, ai paesi limitrofi. 

Nel XIII si ha una impennata nei consumi della sostanza, grazie ad un radicato uso nelle popolazioni mediorientali ed alle invasioni delle tribù mongole di Genghis Kan che, invadendo e conquistando le popolazioni dell’Eurasia, scoprirono ed esportarono la pratica dell’Hashish in tutto il continente Euroasiatico. 

Con le loro conquiste, l’hashish si diffuse più lontano di quanto avesse mai fatto in precedenza. Man mano che cominciavano ad aprirsi le vie commerciali tra Oriente ed Occidente, l’hashish arrivò anche in Europa e venne guardato subito con disprezzo e con preoccupazione dalla cultura dominante occidentale. 

Lo stesso Marco Polo nel suo “Milione” lo cita varie volte, descrivendolo come una sostanza pericolosa e non benefica per l’uomo. 

Hashish in Europa

Nel 1798, con l’invasione d’’Egitto ad opera di Napoleone Bonaparte ci fu un incremento significativo del fumo e dell’ingestione dell’hashish da parte dei soldati francesi. L’alcool era proibito, a causa dei ferrei dettami religiosi islamici, e ciò fece sì che i soldati provassero l’hashish e ne prendessero il  gusto e l’abitudine. 

Visto il massiccio uso tra i soldati e nelle retrovie Napoleoniche, la Francia mise fuori legge l’hashish, e ne proibì il consumo. Iniziò una fitta rete sotterranea di commercio nero che portò la sostanza fino alle principali metropoli europee. L’uso di hashish crebbe costantemente in Francia e nei Paesi circostanti, nell’Europa del primo XIX secolo. 

La cannabis era da tempo apprezzata dalle più importanti figure artistiche europee del tempo, il che portò alla formazione di circoli d’avanguardia dove poter fumare liberamente e dove poter discorrere liberamente di cultura. Nacque il “Club des Hachichins” a Parigi nel 1843. A quel tempo, l’hashish veniva utilizzato prevalentemente per finalità ricreative, sebbene alcuni medici e ricercatori già cominciavano a riconoscere nella cannabis qualità che andavano oltre il mero uso ricreativo.

Al Club des Hachichins erano di casa numerose celebrità della società francese,  come Victor Hugo ed il dottor Jacques Joseph Moreau, che fu il primo scienziato a scrivere un libro su una sostanza psicotropa. Mettendo in evidenza l’alienazione sociale, Moreau gli diede per titolo “Hashish ed Alienazione Mentale”.

Hasish nel mondo contemporaneo

Nonostante l’hashish rimase relegato ai circoli culturali europei, conobbe una grande fama e le esportazioni crebbero costantemente fino ad arrivare al suo apice agli inizi del XX secolo. Paesi come Cina ed India furono i massimi esportatori di questa sostanza.

Con l’avvento delle Guerre Mondiali, l’affermazione della medicina occidentale e la razionalizzazione del lavoro; l’hashish fu relegato sempre di più a piccoli circoli culturali casalinghi e fu demonizzato dalla cultura atlantica etichettandolo come prodotto proibito.  

Solo negli anni 60 con la nascita dei movimenti di controcultura giovanile in America, ci fu un’ effettiva riscoperta dell’Hashish tra i più giovani. 

L’Hashish, insieme ad altre sostanze psicotrope, divennero  simboli di evasione e di lotta contro la cultura dominante: fumare Hashish non era solamente un atto ricreativo ma era un simbolo di rivolta e di ribellione contro la società. 

Paesi come il Marocco, l’India o l’Afghanistan continuarono tacitamente la produzione per i mercati occidentali, anche se bollata come illegale. 

Al giorno d’oggi, seppur ancora etichettato come prodotto illegale, l’hasish continua a dividere l’opinione pubblica occidentale: abbiamo avuto la liberalizzazione in alcuni paesi e la definitiva chiusura in altri. 

Ma, con la nascita negli anni 80 e 90 della cultura New Age, abbiamo assistito ad una nuova riscoperta della sostanza. Nuovi studi accademici sono stati fatti ed  hanno dimostrato le proprietà benefiche della sostanza come quelle antidolorifiche ed ansiolitiche. 

Con la nascita dell’erba legale (CBD) sempre più persone di tutti gli strati sociali e di tutte le fasce di età stanno scoprendo i reali benefici di questa sostanza, che si sta imponendo, sempre di più, anche in ambito medico come terapia alternativa del dolore.

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