Il turismo della cannabis esiste e dobbiamo farcene una ragione.
Sebbene venga visto come un settore di serie b e non regolamentato da leggi oggettive e pro commercio, il turismo della Cannabis smuove persone e muove soldi.
Gli amanti della green si sono riversati nelle principali mecche internazionali del turismo della cannabis come: Giamaica, Thailandia, Spagna e ovviamente Amsterdam.
Di recente, alcuni Stati degli Usa e Canada hanno aperto le porte a soldi e a persone. Ottimo!
Non è un segreto che persone da tutto il mondo si sono ritrovate a seguire nuove rotte commerciali e nuove mete turistiche per seguire la pianta più dibattuta della storia dell’uomo.
Il Turismo della Cannabis Americano
Forbes stima che su 25 miliardi di dollari di vendite legali di cannabis negli USA nel 2021, fino a 4,5 miliardi di dollari siano da accreditare direttamente a turisti.
Turisti che girano e spendono per prodotti e terzi servizi come: prodotti a base di cannabis, ristoranti, hotel, attrazioni e altri negozi, che, attraverso le tasse, arrivano anche nelle casse statali e municipali; il che ci porta alla ragguardevole cifra di oltre 17 miliardi totali.
Inoltre il turismo della cannabis negli Usa, si trova solo all’inizio della sua curva ascendente e del suo potenziale grazie ad attività quali tour legati al turismo della cannabis, Airbnb o Bed and Breakfast che strizzano l’occhio ai turisti cannabici, musei dedicati al mondo della cannabis e innumerevoli dispensari per adulti.
Il Turismo della Cannabis Europeo
Il Turismo del vecchio continente è stato una roccaforte per gli amanti della Cannabis, purtroppo al giorno d’oggi sempre nuove leggi conservatrici, limitano e riducono il campo d’azione della povera pianta.
Malta ha legalizzato l’uso di cannabis a scopo ricreativo già alla fine dell’anno scorso ed è il primo Stato europeo ad averlo fatto.
Il Portogallo invece, unico in Europa, ha già depenalizzato l’uso di qualsiasi droga dal 2001 vedendo conseguentemente calare drasticamente l’uso di stupefacenti nel Paese.
Rimangono la Spagna e L’Olanda che, come roccaforti temerarie, stentano a crollare.
Il turismo della Cannabis In Italia?
Rimaniamo pieni di speranza visti gli ultimi risvolti che potete leggere nel nostro ultimo articolo, ma la questione è ancora torbida e pullula di antichi e vetusti retaggi ideologici.
Ma grazie alle aperture legate almeno alla cannabis light e la possibilità di consumare prodotti a base di canapa industriale e particolarmente alimentare, sta crescendo un piccolo sottobosco molto interessante legato a nuove idee e a nuovi imprenditori.
Il futuro inizia a diventare roseo?
Speriamo di si!
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