CBD, un rimedio contro i sintomi di ansia e stress nei cani

Anche agli animali può capitare di sentirsi stressati o di avere ansia, soprattutto a quelli domestici, che condividono con gli esseri umani non solo la casa, ma anche i ritmi e lo stile di vita. Contro i sintomi di ansia e stress, un rimedio viene dalla pianta di Cannabis sativa: il cannabidiolo (CBD), un cannabinoide estratto dalle foglie di canapa, è alla base di numerosi prodotti destinati non solo alle persone, ma anche agli animali. Restano ancora dei dubbi sulla sua reale efficacia, ma dal Waltham Petcare Science Institute del Regno Unito arriva una conferma importante.

I ricercatori dell’istituto hanno somministrato il CBD a un gruppo di cani e hanno poi sottoposto gli animali ad alcuni eventi stressanti, ma assolutamente comuni nella vita di ogni animale domestico, come l’essere lasciato solo in casa o il viaggio in auto. I cani trattati con il CBD, dopo un’approfondita analisi di parametri sia fisiologici che comportamentali, sono stati giudicati meno “tristi” e più rilassati rispetto a quelli che avevano preso il placebo. I risultati sono pubblicati su Frontiers in Veterinary Science.

 

Anche i cani sperimentano lo stress!

Gli manca solo la parola. Chiunque possieda un cane lo avrà detto o pensato almeno una volta, i nostri amici a quattro zampe sono molto più simili a noi di quanto si potrebbe immaginare. Come gli esseri umani, anche i cani sperimentano stress e ansia, che possono sfociare in comportamenti distruttivi e di difficile gestione per i padroni.

I cani che vivono così a contatto con gli esseri umani sono più esposti di altri a situazioni poco “naturali” per loro, che possono causargli malessere o inquietudine. Ad esempio, un cane lasciato da solo in casa può soffrire la solitudine e il distacco dal padrone e sfogarsi distruggendo i mobili o la tappezzeria. L’ansia da separazione rappresenta fino al 50% dei casi di stress riportati dagli studiosi di comportamento canino.

Un altro evento stressante è il viaggio in macchina, che provoca problemi ad almeno un cane su quattro. Il trasporto spesso è inevitabile, ma può rappresentare un’esperienza spiacevole per il nostro amico peloso, perché lo sottopone a una intensa e improvvisa combinazione di stimoli visivi e uditivi. Il cane inizierà a tremare e ansimare, produrrà un’abbondante salivazione e potrebbe abbaiare e lamentarsi: questi comportamenti, oltre a essere indice di sofferenza dell’animale, potrebbero anche distrarre il guidatore mettendo in pericolo se stesso e gli altri automobilisti.

 

Le terapie farmacologiche

Oggi i trattamenti per alleviare lo stress dei cani durante i periodi di separazione o il trasporto in macchina sono principalmente di tipo farmacologico, da soli o in combinazione con terapie comportamentali. Per curare l’ansia da separazione, ad esempio, i farmaci più comuni sono la clomipramina e la fluoxetina, che appartengono alla classe degli antidepressivi. Ma non esistono prove solide a supporto della loro efficacia e possono causare effetti collaterali come vomito, inappetenza, sonnolenza e convulsioni. Più sicure sono invece le sostanze basate su feromoni, che hanno dimostrato di ridurre i sintomi senza effetti collaterali gravi: anche in questo caso, però, la risposta al trattamento è variabile e solo alcuni cani ne traggono effettivamente beneficio.

 

Il CBD come rimedio contro stress e ansia

Un trattamento che sta emergendo solo adesso, ma già sembra godere di buona popolarità, è quello basato sul cannabidiolo (CBD), uno dei principi attivi estratti dalle piante di Cannabis sativa. Il CBD è un cannabinoide non psicoattivo che ha già dimostrato di avere effetti positivi sulla salute degli esseri umani, poiché interagisce con il sistema endocannabinoide, che regola una serie di funzioni chiave dell’organismo, come la percezione del dolore o l’infiammazione. Il CBD sarebbe anche efficace nel trattamento dell’ansia: il meccanismo è ancora sconosciuto, ma dipende probabilmente dall’interazione di questo cannabinoide con una serie di recettori biologici chiamati “recettori accoppiati a proteine G” che si trovano nel sistema immunitario e nel sistema nervoso centrale.

 

Lo studio sui cani

Diversi studi hanno già dimostrato che il CBD è ben tollerato nei cani e non provoca effetti collaterali gravi, nemmeno alle dosi più alte. Riguardo la sua efficacia, invece, i dati sono ancora pochi: finora il CBD è stato usato principalmente come terapia del dolore in cani affetti da osteoartrite. I pochi studi disegnati per valutare l’efficacia contro i sintomi dell’ansia negli animali domestici non hanno avuto particolare successo – eppure in commercio sono disponibili una infinità di prodotti a base di CBD per “aiutare” cani depressi o stressati a migliorare il loro stato emotivo.

Esiste un fondamento scientifico o si tratta solo dell’ennesimo specchietto per le allodole? È quello che ha cercato di capire il Waltham Petcare Science Institute nel Regno Unito. I ricercatori hanno condotto uno studio clinico randomizzato in cieco per valutare sia l’impatto di due eventi stressanti, come la separazione e il viaggio in macchina, sullo stato emotivo dell’animale sia un eventuale effetto del CBD.

Lo scorso settembre, il Waltham aveva già pubblicato uno studio in cui stabiliva che una dose di CBD pari a 4mg per ogni kg di massa corporea somministrati giornalmente per 6 mesi non aveva alcun effetto collaterale su cani sani.

In questo nuovo studio, oltre a confermare la sicurezza del prodotto, i ricercatori hanno anche testato la sua efficacia. Gli scienziati hanno esaminato diversi parametri fisiologici per misurare lo stress prima, come i livelli di cortisolo nel sangue, la temperatura delle orecchie e il battito cardiaco. In parallelo, hanno monitorato il comportamento dei cani prima durante e dopo l’evento stressante, registrando eventuali reazioni, come tremori o lamenti. Come atteso, entrambi gli eventi provocano stress negli animali, soprattutto il viaggio in macchina.

Nella seconda parte dello studio, i cani sono stati divisi in due gruppi. Ad alcuni è stato somministrato il CBD in capsule due ore prima dell’evento stressante, ad altri un placebo. La maggior parte dei parametri fisiologici e comportamentali esaminati dai ricercatori è migliorata nel gruppo trattato con il CBD: i cani avevano livelli più bassi di cortisolo nel sangue ed emettevano meno lamenti – in generale erano meno “tristi” e più rilassati.

 

Attenzione alle etichette!

I padroni dei cani sarebbero disposti a fare qualunque cose per i loro migliori amici a quattro zampe. Ma attenzione: il mercato è pieno di prodotti scadenti ed è fondamentale saperli riconoscere. Il consiglio quindi è quello di scegliere sempre prodotti testati in laboratorio, alle giuste dosi e con un’etichetta che specifichi gli ingredienti. Alcuni, infatti, potrebbero contenere basse dosi di tetraidrocannabinolo (THC), di solito inferiori allo 0,3%: percentuali accettabili per noi esseri umani, ma non per gli animali, che sono più sensibili ai suoi effetti psicoattivi e potrebbero avere reazioni gravi anche in presenza di quantità molto piccole.

 

 

 

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Cover Foto di Ralu Gal su Unsplash

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