CBD, un potenziale alleato per la memoria contro il declino cognitivo

Il cannabidiolo estratto dalle piante di canapa ha funzioni anti-infiammatorie e neuroprotettive: potrebbe avere un “effetto booster” sulla memoria e rallentare il deterioramento cognitivo nelle patologie neurodegenerative come l’Alzheimer o psicotiche come la schizofrenia.

 

Che legame c’è tra cannabis e memoria? I dati raccontano uno scenario poco confortante: è noto infatti che il consumo regolare di cannabis, in particolare tra gli adolescenti, influisce negativamente sui processi di memoria e soprattutto sulla memoria a breve termine. Ma la storia in verità è più complessa, perché analizzando il fenomeno si è scoperto che il responsabile di questo peggioramento è solo uno dei componenti della cannabis, il delta-9-tetraidrocannabinolo (THC) e solo in determinati casi. Uno studio, ad esempio, ha parzialmente riscattato il THC, dimostrando che a basse dosi può addirittura migliorare la memoria nei topi da laboratorio.

Ci sono meno ombre e più luci, invece, su un altro componente della cannabis – il cannabidiolo (CBD) –  che non solo potrebbe avere benefici sulla memoria, ma anche mitigare gli effetti negativi del THC nell’abuso di cannabis.

 

CBD, un alleato del cervello

Il CBD  ha un’azione neuro-protettiva, anti-infiammatoria e anti-ossidante – vari studi in vitro e in vivo suggeriscono che potrebbe avere un effetto benefico sulla memoria anche in presenza di traumi o patologie neurodegenerative, come l’Alzheimer, il Parkinson e altre forme di demenza. La forma più conosciuta è l’olio di CBD, estratto dalle piante di Cannabis sativa e naturalmente privo di effetti psicoattivi.

Il CBD è uno dei principali regolatori del sistema endocannabinoide, che garantisce il mantenimento dell’omeostasi – ossia l’autoregolazione dell’organismo – operando su più di 65 vie molecolari, anche nel sistema nervoso. Tra le sue funzioni, ad esempio, modula la neuroinfiammazione, che i ricercatori hanno osservato sia in vitro, sulle cellule, sia in vivo su animali da laboratorio. Nei modelli animali di deterioramento cognitivo, che includono patologie come la schizofrenia, il Parkinson, l’Alzheimer, la meningite o l’ischemia cerebrale, il CBD ha dimostrato infatti di avere dei benefici.

 

Il CBD modula la neuro infiammazione

Un esempio sopra tutti è l’Alzheimer, una patologia caratterizzata dall’accumulo di placche beta amiloidi nel cervello che causano infiammazione e stress ossidativo. L’infiammazione, in particolare, ha un impatto negativo sulla malattia, aumenta l’estensione del danno e peggiora i sintomi. Il CBD non solo riduce l’infiammazione ma abbassa anche lo stress ossidativo nel tessuto nervoso e protegge i neuroni. Uno studio del 2018, ad esempio, indica che il CBD aumenta la “plasticità” dei neuroni dell’ippocampo, la regione del cervello in cui si forma la memoria. In uno studio pubblicato su Frontiers, invece, i ricercatori hanno dimostrato che il CBD stimola la formazione di nuovi neuroni, rallentando o bloccando il deterioramento cognitivo nei topi da laboratorio.

 

Più in generale, il sistema endocannabinoide opera anche contro l’infiammazione causata da traumi o ferite. Nei topi, i cannabinoidi endogeni, prodotti naturalmente nell’organismo, aumentano dopo un trauma cerebrale e sono associati a un recupero più veloce e a una diminuzione del rischio di edema, infarto e morte delle cellule dell’ippocampo. Il CBD potrebbe potenziare la funzione dei cannabinoidi endogeni di difesa del cervello e della memoria.

 

 

CBD e ADHD: può alleviarne i disturbi anche nei bambini

Spesso i problemi di memoria sono invece legati a una ridotta capacità di concentrarsi, che a sua volta può dipendere da un disturbo cognitivo-comportamentale, come l’ADHD (disturbo da deficit di attenzione e iperattività). Una review pubblicata sul Journal of Pediatric Pharmacology sostiene che l’olio di CBD può alleviare i disturbi dell’ADHD nei bambini e negli adolescenti. Grazie alla sua azione rilassante e distensiva e ai benefici sulla memoria, aiuterebbe la concentrazione, oltre ad avere proprietà ansiolitiche e a migliorare la qualità del sonno.

 

CBD e dipendenza da droghe: il ruolo sulla memoria

Un effetto curioso del CBD ha sempre a che fare con la memoria, ma può aiutare a combattere la dipendenza da droghe. È già noto che il CBD e più in generale la cannabis medica può essere un’arma efficace contro l’abuso di alcol, cocaina, nicotina o altre droghe. In parte, questo suo effetto dipende dall’azione rilassante che esercita sull’organismo (da non confondere con l’effetto psicoattivo) e che può alleviare i disturbi legati all’astinenza, come l’insonnia, l’ansia o l’irritabilità. Il CBD, però, potrebbe avere anche un ruolo sulla memoria: sembrerebbe infatti “attenuare” i ricordi legati all’abuso della sostanza. In altre parole, aiuterebbe il cervello a interrompere il circuito di ricompensa innescato dalla droga e a “dimenticare” questa cattiva abitudine.

 

Il CBD migliora la memoria negli esseri umani?

Quindi assumere regolarmente il CBD può davvero migliorare la memoria? E a beneficiarne sarebbero solo le persone con patologie o anche gli smemorati cronici e chi ha problemi di concentrazione, ma è fondamentalmente “sano”?

Per ora, i ricercatori hanno tra le mani solo studi preclinici, condotti cioè su cellule o animali da laboratorio e in condizioni patologiche. Questa però è anche una bella notizia: tutti gli animali possiedono un sistema endocannabinoide che risponde ai cannabinoidi di origine vegetale in maniera simile a quello umano.

Questi risultati apriranno probabilmente la strada a nuovi studi clinici su scala più grande: centinaia o migliaia di persone, sane o con patologie. Ma per il momento non ci sono ancora dati a sufficienza per dimostrare gli effetti benefici del CBD sulla memoria negli esseri umani né per stabilire un dosaggio o un metodo di somministrazione universali. La speranza, però, è che questa sostanza, naturale e senza effetti collaterali, contribuisca a rallentare o bloccare il deterioramento cognitivo nelle persone affette da patologie neurodegenerative come l’Alzheimer o psicotiche come la schizofrenia.

 

 

 

* Ti ricordiamo che le informazioni riportate in questo articolo hanno un fine illustrativo, sono tratte da fonti esterne e non costituiscono in alcun modo un consiglio medico. Quindi prima di utilizzare prodotti a base di THC o CBD ti consigliamo di rivolgerti a un professionista.

Ti invitiamo a non consumare prodotti alla cannabis fuori dalla legalità: può essere molto pericoloso per la tua salute, provocare effetti collaterali non prevedibili e portarti seri problemi con la legge.

 

 

Cover Photo by Ante Hamersmit on Unsplash 

 

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